La distillazione in corrente di vapore

Il processo di distillazione in corrente di vapore fu scoperto nell'XI secolo dal chimico persiano Avicenna, che sfruttò il processo per l'estrazione di oli essenziali. La sua scoperta rivoluzionò assai presto l'industria profumiera.

 

 

 La distillazione in corrente di vapore si pratica attraverso i distillatori (anticamente chiamati alambicchi) il cui funzionamento è piuttosto semplice. La pianta da cui viene estratta l'essenza si trova all'interno di un contenitore in cui arriva il vapore di acqua prodotto dalla caldaia. Il vapore estrae l’olio e quindi viene fatto condensare.
L'olio essenziale contenuto nel vapore si separa dall'acqua e per differente peso specifico va a galleggiare sulla superficie. L'olio viene quindi fatto defluire, tramite un apposito rubinetto-separatore separatamente dall'acqua, ed è pronto per essere travasato.

 

1. le parti della pianta fresca o essiccata sono messe in un contenitore chiuso ermeticamente;
2. il vapore in pressione è introdotto nella parte inferiore del contenitore e passa attraverso le parti vegetali per vaporizzare gli oli volatili in esse contenute;
3. la miscela di vapore e olio vaporizzato passa attraverso un condensatore;
4. gli oli essenziali sono separati dall'acqua aromatizzata alla superficie del separatore mentre l'idrolato viene raccolto nella parte inferiore.

NOTA: Gli idrolati sono preparazioni in cui il principio attivo, generalmente volatile o di origine vegetale (ad es., terpeni), viene portato in soluzione mediante distillazione in corrente di vapore, tecnica usata soprattutto per composti che essendo altobollenti potrebbero decomporsi nelle normali condizioni di distillazione. Sono detti anche “acque aromatiche” o “acque floreali” o anche "acque cobate (distillate)"

La distillazione in corrente di vapore interessa la maggior parte delle piante aromatiche: Anice, Cannella, Origano, Garofano, Lavanda, Issopo, Geranio, Menta, Basilico, Rosmarino, Timo, Salvia, Sandalo, Ylang-Ylang, Finocchio, Cipresso, Ginepro, ecc. e si riserva per quegli oli essenziali scarsamente solubili in acqua e i cui costituenti non sono decomposti dal calore.

Generalmente le piante aromatiche si distillano allo stato fresco perché una loro conservazione, protratta anche per poche ore, può innescare processi fermentativi capaci di distruggere in parte l'essenza o di alterarne la fragranza.

vedi filmato "in campo" 

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  • Guest - Alessandro Piana

    Il video è ottimo e spiega benissimo tutto!!! una domanda però, che rapporto c'è tra la caldaia nella quale viene generato il vapore e la caldaia con la lavanda? cioè se nella caldaia ho 10 kg di lavanda ho bisogno di 10 litri d'acqua da cui generare vapore?
    Grazie per una vostra risposta
    saluti
    Alessandro

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